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Emergenza Ucraina: "Non servono aiuti alla rinfusa, servono soldi"

L'allarme lanciato dagli addetti ai lavori: meglio affidarsi alle indicazioni delle organizzazioni internazionali che sanno come muoversi in scenari di guerra

Allarme per la solidarietà nei confronti della popolazione ucraina, che in Friuli Venezia Giulia è partita immediatamente dopo lo scoppio del conflitto. Alcuni funzionari di organizzazioni internazionali, che lavorano nel campo delle emergenze umanitarie da decenni, hanno acceso i riflettori su tutte quelle raccolte gestite da singoli individui e piccole realtà che non hanno esperienza sul campo. “Da una parte è comprensibile l’impeto di cuore a voler concretamente aiutare il popolo ucraino, dall’altra bisognerebbe tener conto della logistica che questi aiuti necessitano per essere portati nei luoghi dove servono e distribuiti in modo adeguato – ci dice una di queste persone, che per il ruolo che ricopre non vuole essere citata –. “In questo momento le grandi organizzazioni governative si stanno preparando per interventi mirati e adatti allo scenario di guerra. L’aiuto migliore è fare delle donazioni in denaro”. Denaro che poi queste organizzazioni destineranno all’acquisto dei medicinali necessari o del cibo da distribuire alle persone che riescono a raggiungere e oltrepassare il confine. “In Polonia e nelle zone limitrofe all'Ucraina non servono gli aiuti dei singoli, motivati seppur dalle intenzioni migliori. Servono soldi. Alcune nostre fonti riportano che, ad esempio, certe organizzazioni, nobilissime, molto diffuse anche in Italia stiano cercando di liberarsi di tutta la roba che arriva, che non è necessaria. Negli stati confinanti con l’Ucraina ci sono supermercati nei quali approvvigionarsi in maniera coerente, per tutti i profughi che arrivano. Non ci si può improvvisare, le emergenze umanitarie le deve gestire chi sa fare questo lavoro". I rischi sono tanti: dall’incapacità di sapere come portare questi aiuti sui luoghi dove servono veramente, come farli passare ai vari check point senza le dovute autorizzazioni, come distribuirli in modo equo. Troppe variabili che forse le persone che hanno indetto queste iniziative hanno sottovalutato, spinte dal desiderio legittimo di voler fare del bene e di farlo in fretta. Anche il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia Riccardo Riccardi aveva lanciato un appello affinché gli interventi fossero coordinati a livello centrale in modo da non disperdere risorse inutilmente.

Riccardi "Necessario coordinare le risorse"

"Ci sono tante tante associazioni valide, con esperienza, che seguono i principi umanitari teorizzati dalla Croce Rossa Internazionale” ci dicono gli addetti ai lavori. Su questi temi delicati, si è espressa anche la Croce Rossa del Friuli Venezia Giulia, che ha infatti comunicato come si sta organizzando per gli aiuti umanitari in Ucraina. In costante contatto con le società nazionali locali (Ucraina, Romania, Polonia e Repubblica Ceca) l’organizzazione ha modo di conoscere le necessità effettive della popolazione, così da poter ottimizzare le richieste di aiuti.

Come fare

Innanzitutto, la Cri Fvg ha disposto di non raccogliere vestiario, derrate alimentari, coperte e altri prodotti. “Contemporaneamente la Croce Rossa Ucraina necessita di fondi per potersi approvvigionare di generi di consumo sul posto, per rispondere alle esigenze quotidiane della popolazione ucraina – dice una nota della Cri Fvg –. “Fornire risorse economiche per effettuare gli acquisti direttamente nei territori interessati è anche una forma di supporto all’economia locale e di migliore identificazione dei beni necessari”. Inoltre, è richiesta la fornitura di medicinali e strumentazioni sanitarie specifiche. Materiali che “per essere consegnati in zona di guerra, devono rispondere a precisi requisiti di integrità e tracciabilità”. Per questa categoria di beni, che necessita di uno standard specifico di gestione, la Croce Rossa del Friuli Venezia Giulia lancia un appello alle associazioni di categoria, al mondo delle Imprese, alle realtà organizzate, affinché si possano raccogliere le forniture necessarie. Nel frattempo, per chi volesse donare sono attive due modalità di raccolta fondi. La prima tramite il numero unico e solidale 45525 per Cri– Unicef – Unhcr in collaborazione con la Rai per donare tramite sms fondi interamente destinati ad iniziative generali di aiuto ai profughi ed ai bambini ucraini.  Altrimenti, per sostenere le azioni di soccorso della Croce Rossa Ucraina, secondo le esigenze dei diversi momenti dell’emergenza nei territori in conflitto, si può andare sul sito e destinare direttamente l’importo desiderato con carta di credito, PayPal o bonifico bancario.


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