Salute

Inquinamento: ecco perché le mascherine hanno protetto noi e i bambini non solo dal Covid

Con circa 6 milioni e mezzo di morti premature in tutto il mondo, l’inquinamento indoor e outdoor è uno dei maggiori pericoli per la nostra salute e una delle principali cause evitabili di morte e malattia

Circa 6 milioni e mezzo di morti. Secondo gli studi resi noti dall'Organizzazione delle nazioni unite, sono le morti premature in tutto il mondo attribuite all’inquinamento dentro e fuori casa

Qualche giorno fa, precisamente il 7 settembre, si è celebrata la Giornata internazionale dell'aria pulita, un evento per ricordare quanto l’inquinamento dell’aria sia a livello mondiale il maggiore rischio ambientale per la salute e sia una delle principali cause evitabili di morte e malattia.

«Le mascherine – spiega Simona Barbaglia, presidente dell’Associazione respiriamo insieme –  ci hanno protetti, oltre che dal Covid, anche dai fattori inquinanti riducendo l’insorgere di riniti e riacutizzazioni. Servono ora percorsi per facilitare all’accesso ai controlli pneumologici ed allergologici per evitare la cronicizzazione».

L’uso delle mascherine riduce i sintomi della rinite: lo studio

L’inquinamento degli ambienti esterni e interni rispetto alle abitazioni umane è un fattore essenziale per lo sviluppo di patologie allergiche respiratorie a carico del naso e dei bronchi. 

«Gli studi clinici – chiarisce Gennaro Liccari, allergologo e membro del comitato scientifico dell'Associazione respiriamo insieme – hanno dimostrato che all’aumento dei livelli di inquinamento corrisponde un incremento di tali patologie. Gli inquinanti riducono l’efficienza dei sistemi di difesa nei confronti di agenti tossici e facilitano la comparsa di allergie. Questi effetti si possono osservare in tutte le fasi della vita ed è accertato che l’esposizione a inquinanti nei primi mesi può condizionare lo sviluppo di allergie respiratorie anche più in là nella vita come nell’adolescenza e nella maturità. È stato dimostrato per la prima volta, che l’uso delle mascherine durante il “lockdown per Covid-19” nell’anno 2020 ha ridotto i sintomi della rinite allergica da pollini primaverili. Altri studi hanno dimostrato l’efficacia delle mascherine anche nei confronti dell’inquinamento industriale/veicolare, oltre che contro i virus in genere. Si deduce che il loro utilizzo dovrebbe essere incentivato in queste direzioni».

I danni dell’inquinamento in età pediatrica

L’inquinamento atmosferico, a cui la stragrande parte della popolazione mondiale risulta esposta, causa in età pediatrica numerosi sintomi che oscillano dai più banali episodi irritativi a carico delle vie respiratorie (riniti-faringo-tracheiti), alle riacutizzazioni asmatiche, alle infezioni delle vie respiratorie. 

«I dati della Organizzazione mondiale della sanità – precisa Antonio Di Marco, dirigente medico di Broncopneumologia pediatrica al Dipartimento pediatrico ospedaliero Ospedale Bambino Gesù di Roma - riportano un elevato numero di decessi in età pediatrica (circa 500 mila per anno) attribuibili agli effetti diretti e indiretti dell’inquinamento, primo fra tutti  la precoce esposizione sin dalla gravidanza, epoca di particolare suscettibilità degli organi in formazione. Tra le peculiarità che rendono più elevata l’esposizione agli inquinanti dell’ambiente abbiamo il fatto che la frequenza respiratoria nei bambini è più elevata: la loro respirazione è frequentemente orale, soprattutto nei più piccoli, cosa che comporta la perdita del filtro naturale nasale e il fatto che la loro altezza è più vicina a quella degli scarichi delle autovetture».


Si parla di