Cronaca

La "Doc Friuli Venezia Giulia" compie un passo decisivo

Shaurli: «Un obiettivo del quale si parla da oltre trent'anni, e che ha finalmente visto riuniti i rappresentanti delle Doc, delle Docg, dei produttori, delle organizzazioni agricole e amministratori»

«La Doc 'Friuli' o 'Friuli Venezia Giulia' prosegue il suo iter. Dopo l'audizione pubblica odierna manca solo l'ultimo passaggio al Comitato nazionale vini, a inizio aprile, per consentire ai viticoltori della nostra regione di apporre sulle bottiglie, già dalla prossima annata, la nuova denominazione che si affianca a quelle delle Doc esistenti, così da rafforzare l'immagine del vigneto Friuli Venezia Giulia».

È quanto ha affermato l'assessore regionale alle Risorse agricole e forestali, Cristiano Shaurli, a conclusione dell'audizione pubblica, e obbligatoria, finalizzata a consentire a tutti i soggetti portatori di interesse di proporre osservazioni rispetto al disciplinare di produzione dei vini a denominazione di origine controllata 'Friuli' o 'Friuli Venezia Giulia, svoltasi a Udine, nell'auditorium della Regione. «Un'occasione storica per la viticoltura del Friuli Venezia Giulia», ha aggiunto Shaurli.

«Un obiettivo - ha proseguito l'assessore - del quale si parla da oltre trent'anni, e che ha finalmente visto riuniti i rappresentanti delle Doc, delle Docg, dei produttori, delle organizzazioni agricole e amministratori, accomunati dalla volontà di cogliere un'opportunità per la crescita e per la promozione del vigneto regionale, e nel contempo delle sue molteplici specificità».

L'adesione alla nuova Doc è di natura volontaria e i produttori potranno scegliere se adottarla o meno. Sulle bottiglie, probabilmente già dalla prossima campagna vendemmiale potrà essere apposto il marchio 'Friuli', oppure 'Friuli Venezia Giulia'.


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