Cronaca

Fusione Ospedale-Università, l'appello dei medici udinesi

L'ordine si appella alla necessità di salvaguardare i degenti. Il presidente Rocco:«Ciò che conta è la centralità del paziente»

Tutelare la sicurezza dei pazienti e degli operatori, garantire la formazione continua e l'aggiornamento professionale dei medici, assicurare l'accessibilità alle cure e la qualità terapeutica: questi sono i pilastri attorno ai quali l'Ordine di Medici Chirurghi ed Odontoiatri della Provincia di Udine - che sta seguendo con particolare attenzione il dibattito in corso all'Azienda Ospedaliera Santa Maria della Misericordia in merito alla fusione – intende spostare la priorità della programmazione e delle questioni in discussione.

«Al di là di qualsiasi altro gioco che chiami in causa nomine e ruoli dirigenziali, ciò che conta è la centralità del paziente ed è per questo che formuliamo un appello affinché si ritrovi il vero punto focale: l'assistito e i suoi interessi prima di tutto», sottolinea il Presidente Maurizio Rocco, dal momento che scopo del lavoro dei medici, siano essi ospedalieri o universitari, è proprio il paziente. Associato a quest'ultimo c'è anche il discorso della prestazione che nella pratica medica, chirurgica ed assistenziale deve essere sempre finalizzata al perseguimento della massima qualità possibile. Per il bene dei cittadini-pazienti, l'Ordine si augura che presto si possa superare il contrasto esistente, in tal senso richiama tutte le parti a ritrovare il senso di collegialità, collaborazione e spirito di servizio.

L'Ordine rileva come le criticità evidenziate dalla componente intersindacale medica non rappresentino solo mere rivendicazioni sindacali, ma abbiano la finalità di «raggiungere e mantenere standard operativi che garantiscano il massimo della qualità possibile non solo dal punto di vista fisico ma anche da un punto di vista culturale ed organizzativo».


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