Cronaca

Lutto nel mondo del calcio friulano, morto Gianpiero Molaro

Si era sentito male la scorsa settimana senza più riprendersi. Da settembre allenava il Diana, squadra di Prima categoria di San Vito di Fagagna. Nel 2018 aveva perso il figlio 15enne per un male incurabile

Gianpiero Molaro

È morto Gianpiero Molaro, classe 1974. Molto conosciuto nel mondo del calcio friulano, era diventato allenatore del Diana di San Vito di Fagagna lo scorso settembre. Molaro aveva un'azienda agricola a Sedegliano dove viveva con la moglie Antonella e le due figlie. 

I fatti

Mercoledì mattina della settimana scorsa Molaro si era sentito male in casa. Lo aveva trovato la moglie riverso a terra. Dopo il ricovero in ospedale a Udine in terapia intensiva, si era saputo che i danni celebrali riportati dall'uomo erano estesi e gravi. Più passavano i giorni, peggiore era la situazione. Il 49enne non si era più ripreso fino al tragico epilogo di ieri sera. A riportare la notizia il Diana, la squadra che stava allenando da questa stagione,che lo ringrazia con queste parole "Grazie di aver fatto parte della nostra vita". Nel 2018 aveva subito la grave perdita del figlio Samuele, di soli 15 anni, per un tumore.

Una vita per il calcio

Innamorato di questo sport aveva iniziato a giocare nel Sedegliano. Poi aveva militato anche a Codroipo. Come mister allena nelle giovanili, poi le prime squadre di Flambro, Zompicchia, Pagnacco, Mereto, Barbeano e Valvasone, dove vinse il campionato di seconda categoria. Tifoso della Roma, in casa una stanza tutta dedicata alle sue avventure calcistiche. Grande cordoglio sui social per la sua prematura scomparsa. Anche da parte del presidente Ermes Canciani della Lega nazionale dilettanti del Friuli Venezia Giulia. Le parole del presidente del Diana Calcio, la squadra di cui era allenatore per la stagione 2022/2023, Urbano Mazzucato: "Era un uomo per bene, tutto di un pezzo. Con lui avevamo fatto grandi progetti per la squadra. Un percorso per crescere insieme. Avevamo anche preso giocatori più giovani proprio per questo progetto di crescita. I giocatori si erano subito trovati a loro agio. Si fidavano di lui - ci confida - Era molto apprezzato. Uno che non  ho mai sentito sacramentare in campo o fuori, per capirci". E conclude: "Ora i nostri pensieri sono solo per Antonella, la moglie e le figlie. Ci siamo visti spesso in questa ultima settimana. Veniva al campo per aggiornarci sulle condizioni di Gianpiero. Una famiglia distrutta, che già aveva sofferto troppo per la perdita del figlio maggiore. E ora questa tragedia. Non abbiamo parole per esprimere il nostro dispiacere".


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