Cronaca

Invasione di topolini in Carnia, ecco spiegato il perchè

Diverse le segnalazioni sui gruppi social dedicati agli amanti della montagna e ai residenti in Carnia. Un problema che accomuna diverse zone, in questi ultimi giorni e che sembra essere un fenomeno ciclico legato a particolari condizioni ambientali

Diverse zone della Carnia accomunate in questi giorni dallo stesso problema: l'invasione dei topolini. Le segnalazioni ci giugnono da diverse zone: Val di Resia, Villa Santina, Rigolato etc.

Centinaia i piccoli roditori che in questi giorni stano invadendo le strade dei borghi carnici. Un evento eccezionale, ma che non risulta essere del tutto nuovo. Dalle notizie raccolte sembra trattarsi infatti, di un piccolo roditore, l'arvicola rossastra (non propriamente un topo, ma piuttosto un cricetide).

La spiegazione

La sovrabbaondanza di topi ha destato subito la preoccupazione del popolo del Web che si è scatenato in un botta e risposta sui Social interrogandosi sulla pericolosità di questa invasione, che tuttavia risulta essere un fenomeno "ciclico".

Dalle notizia raccolte da diverse interviste realizzate nel corso della precedente "invasione" nel 2012, l’abbondanza di topi sarebbe data dagli effetti di particolari condizioni ambientali come la produzione eccezionale di faggiola, ovvero il frutto del faggiom com la complicità di un inverno nevoso.

Di questo frutto oltre agli ungulati (cervi, caprioli, cinghiali) vanno matti anche tutti i roditori. E grazie a ciò c’è stata una dinamica di popolazione dei piccoli roditori particolarmente “effervescente” con molti animali. Queste pullulazioni sono cicliche ma non hanno dei ritmi costanti.

Ora, come accadde in passato, si tratta di capire quale potrebbe essere il rischio sanitario legato alla proliferazione eccessiva dei piccoli roditori. 

Nel 2012 il Servizio veterinario dell’Azienda sanitaria Alto Friuli in collaborazione con alcuni Istituti zooprofilattici regionali escluse questo pericolo dopo campionamenti ed analisi.


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