Cronaca

Valcanale: via libera al collegamento tra Pramollo e Pontebba

La Giunta regionale ha riconosciuto il carattere di pubblico interesse dell'opera. Il progetto vale 82 milioni di euro

Via libera alla realizzazione del progetto Pramollo. La giunta regionale ha riconosciuto il carattere di pubblico interesse dell'opera di collegamento tra Pontebba e gli impianti sciistici di Pramollo - Nassfeld (Carinzia). Si aprono così le porte alla procedura di gara per l'individuazione del concessionario del project financing, il soggetto privato che assieme alla regione concorrerà nel cofinanziamento dell'opera. Il progetto vale 82 milioni di euro.

LA SODDISFAZIONE DELLA CISL. “Apprendiamo con enorme soddisfazione il via libera al riconoscimento di pubblica utilità per il progetto Pontebba - Pramollo e quindi lo sblocco definitivo per l’avvio di realizzazione dell’opera - interviene Franco Colautti, Segretario generale della Cisl Alto Friuli; da sempre, come sindacato della montagna friulana, anche assieme ai colleghi di Cgil e Uil, abbiamo sostenuto l’azione dell’Amministrazione comunale di Pontebba, alla quale va riconosciuta una lodevole determinazione, nel portare avanti una iniziativa capace, a nostro avviso, di fornire il mezzo ideale per il rilancio nei fatti, non solo della Val Canale ma dell’intero comprensorio dell’Alto Friuli”.

“Il nostro auspico ora che si arrivi in tempi brevi alla selezione del concessionario e quindi all’apertura dei cantieri per permettere una iniezione di lavoro alle imprese del territorio e alle loro maestranze - prosegue Colautti - per poi vedere l’entrata in funzione degli impianti, delle strutture ricettive e di tutte le attività di supporto necessarie che sicuramente potranno concorrere ad una ripresa dell’occupazione di tutta la vallata, messa a dura prova in questi ultimi decenni”.

“L’importante sarà comunque – conclude il segretario della Cisl - che tutto il territorio abbracci l’iniziativa, scansando anacronistici campanilismi ed offrendosi invece in rapporti di collaborazione che alla lunga porteranno benefici diffusi:  fare sistema e pensare ad un turismo di "comprensorio" e non dei singoli poli, per poter competere finalmente con altre zone dell'arco alpino più blasonate, ma alle quali la montagna friulana a livello paesaggistico non ha niente da invidiare”.


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