Cronaca

Omicidio Gobbato: Nicola Garbino progettava il sequestro da due anni

Secondo l'analisi dello psichiatra Vittorino Andreoli, incaricato della Procura, lo studente fuori corso di ingegneria avrebbe voluto effettuare il sequestro per chiedere un riscatto e affrancarsi dalla vita familiare

Silvia Gobbato

Progettava il sequestro di una persona da almeno due anni, da quando non aveva potuto dare un esame all'università perché non aveva pagato le tasse. Nicola Garbino, l’uomo che il 17 settembre dello scorso anno ha ucciso la pratiiante legale Silvia Gobbato mentre faceva jogging lungo l'ippovia del Cormor, aveva fatto già almeno due tentativi di sequestro.

A rivelare i precedenti è stato lo stesso Garbino, 37 enne studente fuori corso, che ne ha parlato con lo psichiatra Vittorino Andreoli, incaricato della Procura di Udine per la perizia. Il giorno dell'omicidio Garbino era determinato a portare a termine il piano perché il 21 settembre sarebbe dovuto andare al matrimonio di una cugina, e avrebbe voluto dimostrare a tutti di essere in grado di cambiare vita. Voleva mettere in atto un sequestro lampo, ottenendo 50 mila euro per affrancarsi dalla famiglia e andare a vivere a Padova. Andreoli ha riconosciuto Garbino pienamente capace di intendere e volere, oltre che di stare in giudizio, privo di una patologia mentale significativa. Secondo il perito Garbino è affetto da una serie di sintomi ("depressione narcisistica, distacco affettivo, spunti interpretativi di tipo persecutorio") che "l'hanno paradossalmente aiutato a compiere l'azione con maggiore freddezza e determinazione ed è una persona fortemente pericolosa".

L'imputato sarà sottoposto a una nuova perizia nella forma della consulenza tecnica d'ufficio, a cui la difesa ha condizionato il rito abbreviato.


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