Cronaca

L'assessore Santoro dice «balle spaziali» secondo i pendolari regionali

Al Comitato Pendolari Alto Friuli non sta bene che l'assessore, citando il rapporto "Pendolaria" di Legambiente, abbia valutato positivamente il servizio treni sul territorio. «Il report di Legambiente appare caratterizzato da macroscopici errori»

Legambiente, con il rapporto "Pendolaria", sostiene che i treni del Friuli Venezia Giulia siano al vertice della qualità tra quelli italiani. L'assessore regionale Santoro ha ripreso la cosa e  commentato che si tratta del «il miglior riconoscimento alla politica di investimenti che la nostra Regione continua a perseguire sul fronte del trasporto pubblico locale». I pendolari Alto Friuli non ci stanno, e dicono la loro con un comunicato.

Balle spaziali, è questo l’unico commento che possiamo fare alle infelici dichiarazioni rese dall’Assessore regionale alla Mobilità Mariagrazia Santoro, la quale ha definito il  “Fvg virtuosa per qualità dei treni pendolari”. Non si tratta di uno scherzo purtroppo, visto che l’Assessore è andata ben oltre, specificando che “il Fvg è al secondo posto tra le regioni italiane per conferma di servizi ferroviari dedicati ai pendolari e contemporaneo contenimento dell'incremento tariffario".

Il tutto prende spunto dai risultati pubblicati dal rapporto annuale Pendolaria 2014, stilato da Legambiente, che misura servizi e disservizi del trasporto pubblico ferroviario, regione per regione. Il report ambientalista vedrebbe il Fvg assieme a Lombardia e Molise,  come uniche regioni a non aver effettuato tagli alle corse del trasporto pubblico locale dal 2010 al 2014. Inoltre, secondo i dati di Legambiente, anche sul fronte degli aumenti delle tariffe, la percentuale di incremento del Fvg sarebbe ferma al 14,9%; a fare meglio sono solo Molise (+9%) e Puglia (+11,3% a fronte però' di un taglio del 15% dei servizi), mentre per tutte le altre regioni ci sono incrementi tariffari che raggiungono anche il 47,3 % in Piemonte.

Il report di Legambiente appare caratterizzato da macroscopici errori, visto che non corrisponde al vero che il Fvg negli ultimi quattro anni abbia mantenuto inalterato il medesimo numero di corse: solo con l’avvio dell’orario cadenzato a partire da dicembre 2013 lungo la linea 15 Ts-Cervignano-Ud-Tarvisio la regione ha ridotto le corse da 24 a 22 (-8%). Stesso discorso per gli incrementi tariffari; è ben vero che altre Regioni hanno fatto peggio, aumentato il costo di biglietti e abbonamenti in maniera significativa (oltre il 40%, vedi Umbria, Piemonte e Liguria), tuttavia il dato dell’incremento tariffario del Fvg pubblicato da Legambiente (+14,90% dal 2010 al 2014) non corrisponde a verità. Dai nostri calcoli negli ultimi 4 anni le tariffe ferroviarie del Fvg sono aumentate in media del 21,50% e non del 14,9%, così come specificato nella seguente tabella.

Alcuni esempi renderanno meglio l’idea:

·        un biglietto di corsa semplice (fascia 0-30 km) nel 2010 costava 2,70 €, nel 2014 € 3,25 (+20,37%);

·        un abbonamento mensile (fascia 0-30 km) nel 2010 costava 46,55 €, nel 2014 € 56,60 (+21,58%)

·        un abbonamento annuale (fascia 0-30 km) nel 2010 costava 465,50 €, nel 2014 € 566,00 (+21,58%).

IL Fvg è pertanto allineato con la media nazionale degli incrementi tariffari, pari al 22% circa,  nulla quindi di particolarmente virtuoso.

Non c’è proprio nulla di che vantarsi, considerato poi che il 2014 è stato caratterizzato da una serie interminabile di disservizi che hanno colpito tutte le linee regionali, facendo sprofondare la qualità del servizio a un livello mai visto in precedenza.

Siamo quindi ben lontani dal poter definire “virtuoso” il sistema ferroviario del FVG: forse se i nostri politici prima di fare certe affermazioni, verificassero con gli uffici i dati e viaggiassero in treno una volta tanto capirebbero in che stato versa effettivamente il nostro servizio ferroviario.


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