Cronaca

11 Sindaci schierati a difesa dell'Ospedale di Latisana, le loro richieste

Questa mattina 11 sindaci dell'Uti "Riviera Bassa Friulana" si sono riuniti a tutela del loro nosocomio, riferimento di tutta la Bassa Occidentale. Chieste le riaperture dell'ORL, del reparto pediatrico, del punto nascita, di quello ostetrico ginecologico e della terapia del dolore. Invocata, inoltre, la sostituzione del Direttore Generale dell'AAS 2

Tutti gli 11 Sindaci dell’UTI Riviera Bassa Friulana (Carlino, Latisana, Lignano Sabbiadoro, Marano Lagunare, Muzzana del Turgnano, Palazzolo dello Stella, Pocenia, Porpetto, Precenicco, Ronchis, San Giorgio di Nogaro) si sono riuniti questa mattina presso l’Ospedale di Latisana per spiegare la situazione a cui si è giunti con il tavolo tecnico-politico intrapreso in questi mesi con la Regione FVG e protestare contro le scelte attuate o disattese. "Il tavolo - affermano i sindaci -aveva l'obiettivo di ottimizzare le risorse e i servizi ma, difatto, ha esaurito il suo compito. E non per responsabilità delle Amministrazioni locali. Noi ci siamo sempre comportati con spirito di grande correttezza istituzionale nei confronti della Regione".

I FATTI CONTESTATI: "In questi mesi - spiegano -l’ospedale di Latisana ed i suoi professionisti, sono stati oggetto di ripetuti attacchi denigratori da parte della Direzione aziendale che, con la complicità di alcuni Amministratori locali di area palmarina, hanno appoggiato l’iniqua distribuzione di risorse a scapito dei bambini e delle gravide del territorio della Bassa Friulana Occidentale". 

La sintesi politica degli incontri ha proposto, da parte della Regione, la chiusura definitiva del punto nascita e del reparto di ostetricia e ginecologia senza per altro garantire alcuna presenza nelle 24h. "Questa prospettiva non può che essere respinta con fermezza e profonda indignazione" raccontano gli 11 primi cittadini. "La delegazione dell’UTI - continuano -, durante l’ultimo incontro del 4 gennaio con la Presidente Serracchiani e l’Assessore Telesca aveva ricevuto rassicurazioni e la proposta che tutto quello di cui si era discusso durante il tavolo tecnico politico sarebbe stato integrato da un altro documento che doveva contenere i tempi e le modalità di attivazione dei servizi.  Tutto questo, purtroppo, è stato disatteso".

E così, oggi, i sindaci dell’Uti Riviera Bassa Friulana si sono dati appuntamento per formalizzare alla Regione una richiesta precisa ed inderogabile di riapertura immediata dell’attività H24 del reparto pediatrico, ostetrico ginecologico e del punto nascita, dell’ORL, della terapia del dolore senza ulteriori rinvii. E' stata chiesta, inoltre, l'immediata sostituzione del Direttore Generale dell’AAS 2, il dott. Pilati Giovanni, e la revisione dell’AAS2 in modo da accorpare la bassa friulana occidentale al suo nosocomio di riferimento, ovvero l’Ospedale ad alta specializzazione di Udine. LA CRONISTORIA DI QUANTO ACCADUTO IN QUESTI MESI -->

LA CRONISTORIA DI QUANTO ACCADUTO IN QUESTI MESI: Numerosi sono stati gli incontri tra una delegazione dell’UTI, formata dai Sindaci di Lignano, Latisana e Precenicco, e l’Assessore regionale alla Salute Maria Sandra Telesca per cercare di rappresentare le esigenze di un territorio di confine a cui appartiene un Ospedale che storicamente fa parte della rete regionale dell’emergenza che a partire dagli anni ’90 è stato qualificato con lo sviluppo dell’area dell’emergenza presso il Pronto Soccorso, con l’attivazione h24 della presenza del pediatra, del ginecologo accanto alle figure tradizionali. Questi i servizi che hanno costituito l’eccellenza di riferimento di un vasto territorio transregionale che ha sorretto anche lo sviluppo delle città turistiche di Lignano Sabbiadoro e Bibione e che sono stati erosi progressivamente, attraverso le mancate sostituzioni dei medici, in particolare dei pediatri che sono stati dislocati presso l’ospedale di Palmanova, la cui pediatria era stata chiusa nel 1994. 

Con la recente riforma sanitaria regionale che ha visto forzatamente messi assieme due territori come quello della Bassa Friulana, con ospedale di riferimento Udine con una storica gestione ottimale dei servizi e risorse, e dell’isontino con ospedale di riferimento Trieste con problematiche croniche di disavanzo della spesa dovuti a processi incompiuti di riforma, si è istituzionalizzato l’ospedale unico Latisana-Palmanova che ha immediatamente provocato la chiusura del reparto di Otorinolaringoiatria, storico punto di riferimento regionale per la bassa friulana, e fatte venir meno le dotazioni dei pediatri della pediatria di Latisana a favore della sede di Palmanova

Sulla base di scelte poco avvedute di distribuzione delle risorse umane e professionali, la direzione dell’azienda sanitaria, incurante di bisogni di servizi sanitari di un’intera popolazione e delle istanze dei Sindaci del territorio, ha sospeso l’attività di ricovero pediatrico e la guardia attiva sulle 24 ore facendo venire meno le condizioni per tenere aperto il punto nascita che nel 2016 sulla base dell’andamento parti dei primi mesi dell’anno avrebbe di gran lunga superato il numero di 500 parti previsti dalle linee guida nazionali, pur essendo chiaro che con l’istituzione dei reparti unici su due sedi avrebbero potuto operare gli stessi professionisti in entrambe le strutture di fatto promuovendo l’integrazione vera con la prospettiva di superare il numero di parti complessivo di ben oltre le 1000 unità anno. Con la sospensione del punto nascita si è aperto poi un tavolo di confronto all’interno del quale, nel secondo incontro (fine ottobre 2016) sono stati assunti impegni dalla Regione per istituire la guardia pediatrica h24 già prima di Natale 2016, impegni che non sono stati onorati ma che hanno di fatto manifestato la volontà di chiudere anche l’attività ginecologica h24 disattendendo l’ennesima promessa fatta dalla Presidente Serracchiani in consiglio comunale a Latisana nel luglio 2016 di fare dell’Ospedale di Latisana un centro qualificato per tutte le emergenze. 


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