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Fabrizio Garghetti 60° Fluxus

La mostra sarà inaugurata in occasione del 60° anniversario della nascita di Fluxus. Il movimento Fluxus sorge tra il 1961 e il 1962. Il nome Fluxus -termine latino che significa flusso, dato dall’artista lituano George Maciunas sta ad indicare un fenomeno in continuo mutamento, che non ha né forma né luogo. Fluxus fonda le sue radici in manifestazioni d’avanguardia come l’happening, la performance, concerti di musica sperimentale -come quella di John Cage-, festival, eventi occasionali, filmati, assemblages che prevedono la ricombinazione di oggetti quotidiani in modo casuale.
Fluxus promuove l’idea di un’arte alla ricerca di strumenti nuovi che la relazionino con la vita e ne permettano una più ampia comprensione, attraverso la simbiosi tra varie forme espressive e tra realtà e creazione artistica. Fluxus si diffonde rapidamente dall’America all’Europa, dal Giappone alla Corea e anche in Francia, Italia e Gran Bretagna.

Le opere esposte sono le foto di Fabrizio Garghetti.

Garghetti inizia l’attività di fotografo nel 1966 lavorando per le riviste Jazz Magazine e Musica Jazz.
Nel suo archivio si trovano moltissimi ritratti di storici jazzisti americani quali Miles Davis, John Coltrane, Charles Mingus, Art Tatum, Sarah Vaughan, Ella Fitzgerald, Duke Ellington e molti altri che Garghetti segue per i vari concerti in Europa.
E’ proprio l’avanguardia musicale, teatrale e artistica a interessare il giovane fotografo.
E’ l’unico a documentare nel 1967 l’apertura del primo spazio teatrale alternativo italiano, Il Parametro di Franco Quadri (UBU) a Milano.
Negli anni ‘60 sono rilevanti le collaborazioni con la galleria Il Diaframma di Cesare Colombo, prima galleria di fotografia a Milano nella quale sono organizzate mostre fotografiche di grandi fotografi, con Ugo Mulas e con il Piccolo Teatro di Milano all’interno del quale Garghetti segue con particolare attenzione i lavori teatrali di Valentina Cortese e Giorgio Strehler.
In questi anni svolge la sua attività presso lo studio di Largo Richini, di fronte l’Università Statale di Milano insieme ai fotografi Renato Bulian e Piero Raffaelli ed è qui che Garghetti inizia a documentare le cronache e le storie del Movimento Studentesco di fine anni ‘60 grazie ai numerosi servizi sulle manifestazioni dell’Università Statale di Milano e sui momenti più caldi delle lotte.
Il 12 dicembre 1969 esplode una bomba a Piazza Fontana. Garghetti sta lavorando nel suo studio che dista poche centinaia di metri dal luogo dell’attentato. A oggi nel suo archivio sono presenti le dure immagini scattate quel giorno a pochi minuti dalla strage.
La metà degli anni ‘70 è segnata dal fondamentale incontro con l’intellettuale e promotore di cultura Gianni Sassi, fondatore della cooperativa Intrapresa, le cui attività sono costantemente seguite da Garghetti che ne immortala tutti gli accadimenti. La Cooperativa Intrapresa di Sassi, legata all’etichetta discografica CRAMPS, edita le riviste Alfabeta e La Gola, cura l’organizzazione dei festival Guerra alla Guerra, Polifonix5 Italia e Milano Poesia dal 1981 al 1992.
Sono gli anni in cui il fotografo inizia a documentare il lavoro degli esponenti del gruppo Fluxus che seguirà costantemente nelle sue più importanti manifestazioni, come la performance di Ben Vautier del 1972 presso lo Studio Bellora di Milano.
La sua opera prosegue incessante negli anni successivi ed ancora oggi.
Gli artisti di Fluxus presentati alla galleria “Nuovo Spazio” di Udine attraverso le fotografie di Fabrizio Garghetti sono Ay O, John Cage, Philip Corner, al Hansen, Daniel Spoerry, Carole Schenneman, Ben Patterson, Nam June Paik, Yoko Ono, ShigekoKubota, Allan Kaprov, Takako Saito, Jo Jones, Giuseppe Chiari, Wolf Wostel, Joe Jones.


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