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James Rosenquist a Casa Cavazzini: in anteprima le opere

James Rosenquist, uno dei padri fondatori della pop-art, in mostra a Casa Cavazzini dal 25 marzo. La mostra è dedicata all'artista americano ad un anno dalla sua scomparsa, ed è organizzata dal comune di Udine-Civici Musei e dall'Erpac - ente regionale per il patrimonio culturale-. L'esposizione ricostruisce le tappe fondamentali del percorso artistico di Rosenquist e saranno presenti 35 opere su carta dell'artista, disegni, collage e incisioni di edizioni limitate. Opere realizzate nel laboratorio dell'Ulae - universal limited art edition- di Tatyana Grosman.

Il legame

Per Vania Gransinigh, curatrice della mostra, «il legame tra l'artista e la città di Udine è molto forte». Casa Cavazzini espone una collezione di arte americana donata a seguito del terremoto del '76 da artisti statunitensi. Consiste in un patrimonio di arte americana degli anni '60 e '70. Tra gli artisti, troviamo Willem de Kooning e Roy Lichtenstein. Nel 2017, l'opera di James Rosenquist "The Stowaway Peers Out at the Speed of Light"  fu donata al museo. La mostra ha richiesto un anno di organizzazione, e tutte le opere provengono dagli Stati Uniti e da Londra.

Le opere

Bill Goldston, proprietario della stamperia Ulae, negli anni ha intrecciato un profondo rapporto di amicizia con l'artista. Nel lavoro si divertivano molto, e da questo è nata anche un'opera stampata su materiale da cucina. Agli esordi della sua carriera, James crea "Spaghetti & Graas" (visibile alla mostra) e "Dusting off Roses" (entrambe del 1965).

La politica

L'artista era molto legato ai temi politici, per questo fu anche arrestato per una protesta contro la guerra in Vietnam. Il museo Ludwig di Colonia studiò da dove erano tratti i ritagli di riviste che Rosenquist usava per le sue opere, e scoprì, per esempio, che in una tela l'artista aveva inserito delle gambe di una ragazza che manifestava contro l'Apartheid. Rosenquist usava la sua arte come mezzo di protesta, dalla guerra in Vietnam, e contro le guerre in generale, alle questioni politiche di eguaglianza di razza e genere. Inoltre, denunciava la struttura che il consumismo impone, come meccanismo di potere.


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