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Il ricordo di Mons. Petris al Centro Balducci

Luigi Petris (foto:centrobalducci.org)

«Mons. Luigi Petris, in cammino con i migranti, fedele al Vangelo e alla gente»: è questo il tema, filo conduttore dell'incontro che si terrà domenica 13 dicembre, a partire dalle ore 10, al Centro Balducci di Zugliano per ricordare, nel decimo anniversario della sua morte, la figura di mons. Luigi Petris.

L’iniziativa - che si terrà nella sala a lui dedicata al Centro Balducci -, prevede alle ore 10 una riflessione di don Pierluigi Di Piazza su «Mons. Luigi Petris oggi nel Centro Balducci». Seguiranno due interventi di saluto-riflessione di Carlo Petris, uno dei fratelli di don Luigi, e di Michele Benedetti, sindaco di Ampezzo, paese natale di don Luigi, dov’è sepolto il suo corpo. Alle 11 mons. Giancarlo Perego, Direttore generale della Fondazione Migrantes della Chiesa italiana, comunicherà la sua riflessione su «Mons. Luigi Petris nell’attuale situazione delle migrazioni». Alle ore 11.30 si celebrerà l’Eucarestia e alle 12.30 si concluderà con un momento conviviale per tutti i partecipanti.

Don Luigi Petris è morto il 22 dicembre 2005 in casa dei familiari di Ampezzo, suo paese natale, assistito e accompagnato da loro in modo amorevole ed esemplare.

Nel dicembre 2007 il Centro Balducci ha deciso di dedicare a lui la sala polifunzionale del Centro in cui si svolgono numerose attività culturali e altre esperienze e che è diventata un punto di riferimento per tante persone, gruppi e associazioni di tutta la regione ed oltre ad essa: per la sua vicinanza e sostegno umano, spirituale e solidale. Il nome di don Luigi Petris è in questo modo ricordato con molta frequenza in luoghi e fra persone diverse.

Don Luigi è stato un uomo e prete credente, appassionato del Vangelo di Gesù che ha servito con la sua disponibilità, impegno e laboriosità con i migranti. Prima a lungo con gli emigranti italiani in Germania a Saarbrücken, poi Direttore Nazionale per la pastorale degli emigranti italiani nel mondo, per la Fondazione Migrantes della Chiesa italiana e in seguito Direttore Generale della stessa.

Un uomo e un prete convinto, dedito, coraggioso, grande lavoratore, molto umano; capace di direzione, mediazione intelligente e insieme diretto, senza timori di affermare la verità, di denunciare le distorsioni, di proporre con forza le motivazioni evangeliche e umane dell’accoglienza. Anche oggi la sua parola e le sue indicazioni risuonano con la forza del Vangelo e dei diritti fondamentali di ogni persona, di ogni essere umano.


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