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La squadra del liceo Malignani di Udine vince il torneo del paesaggio e sarà premiata all’Expò

Il 18 maggio 2015 all'Esposizione Universale di Milano si terrà la premiazione del Torneo del Paesaggio organizzato dal Fondo Ambiente Italiano e promosso dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca: una gara nazionale concepita con l'intento di abituare le giovani generazioni da un lato ad un uso consapevole dei social network e dall'altro di conoscere, approfondire, e raccontare il paesaggio rurale italiano, inteso come elemento fondante dell'identità culturale del territorio di appartenenza.

Filippo Schieratti, Maria Tedeschi, Riccardo Turrin, studenti della classe 4^ C Liceo Scienze Applicate dell'Istituto Arturo Malignani, saranno premiati per l'immagine fotografica con cui hanno partecipato, risultata prima nella competizione e chiamata a rappresentare il Friuli Venezia Giulia all'Expò.

Per l'edizione 2014-2015 il concorso aveva come tema "Nutrirsi di paesaggio". I tre studenti, seguiti dalla prof.ssa Ofelia Croatto, hanno individuato nella viticultura e nei vigneti dei Colli Orientali il soggetto da riprendere in quanto caratterizzante la geografia, la storia e la cultura della nostra regione. Una prima fase ha visto la produzione dello scatto fotografico che è stato condiviso e votato sul social network "Instagram". Una giuria di esperti in didattica, educazione al patrimonio, professionisti di paesaggio e fotografi ha poi valutato la pertinenza e l'efficacia di comunicazione della fotografia. Nella seconda fase al gruppo è stata richiesta una scheda descrittiva del paesaggio rurale fotografato, che gli studenti hanno elaborato con dovizia di particolari e approfondimenti sia storici che socio-economici e che è valsa loro la vittoria netta a livello regionale.

La fotografia testimonia e racconta la duplice natura del luogo: da un lato il lavoro dell'uomo e dall'altro quello incontaminato della natura che produce da sola i suoi frutti. Se lo skyline delle colline sullo sfondo rappresenta il paesaggio modificato dall'uomo per le sue esigenze agricole e lascia immaginare la trasformazione dell'uva in vino, il primo piano sul tralcio di vite permette di avvicinare l'osservatore alla pianta nella sua essenza e cogliere quell'aspetto della vite intesa come albero da frutto spontaneo. Nella parte inferiore, infine, il filo di ferro nero disposto in diagonale a legare il tralcio della vite è uno strumento utilizzato dei contadini per indirizzare la crescita della pianta secondo un determinato schema e quindi simboleggia e riconferma l'intervento dell'uomo sulla natura. In questo modo l'immagine porta l'osservatore a considerare la pianta della vite non solo come elemento naturale, ma anche come pianta utile alle attività agricole che dalla natura ricavano un prodotto per l'uomo.


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