Politica

Aeroporto di Ronchi, Zilli (LN): "La Regione faccia chiarezza"

Secondo l'esponente del carroccio la struttura è sempre più isolata e marginale ed giusto che da Trieste si faccia chiarezza anche sui compensi dei manager

"Scorretto e troppo comodo usare la crisi come alibi. L'aeroporto di Ronchi è sempre più isolato e marginale. Non ha senso cercare capri espiatori. Ma non possiamo accettare atteggiamenti pilateschi o fatalisti da chi è profumatamente pagato per garantire risultati".

Così Barbara Zilli, consigliere regionale della Lega Nord, nell'annunciare un'interrogazione sull'aeroporto di Ronchi dei Legionari.

La leghista tiene a puntualizzare che "nessuno intende colpevolizzare i vertici, ma è doveroso accendere la luce per avere un quadro chiaro della situazione. Apprendiamo, dai mezzi di informazione, che vengono rivolte accuse, piuttosto esplicite, alla Regione di aver diffuso documenti riservati. Quale riservatezza dovrebbe esserci da parte di un ente pubblico rispetto ai costi sostenuti e ai risultati ottenuti? Non è illogico aggrapparsi pretestuosamente a dettagli di forma, quando la sostanza è l'unica cosa che conta? Quanto costa il consiglio d'amministrazione dell'aeroporto? Il prossimo anno si andrà al rinnovo di questo organismo: che intenzioni ha la Regione? Semplicemente cambiare le pedine, o assumerà atteggiamenti più incisivi?".


Zilli continua: "Il caso aeroporto ripropone, inevitabilmente, l'urgenza di affrontare uno dei veri tabù della pubblica amministrazione: i compensi dei manager. È giusto retribuire le professionalità e la competenza. Ma il curriculum non può bastare. Servono risultati. Troppo spesso, invece, gli stipendi prescindono dal raggiungimento dei traguardi stabiliti. Questo non è più accettabile".

Chiude Zilli: "La nostra regione, anche dal punto di vista aeroportuale, è un vaso di coccio tra Venezia e Lubiana. In Veneto, poi, ci sono altri scali minori che gravitano nell'orbita di Venezia. Noi potremmo mettere a frutto la nostra posizione, invece veniamo schiacciati dai due vasi di ferro. Non è colpa della crisi se gli altri aeroporti crescono e noi caliamo. Anche perché i prezzi dei voli scendono, in controtendenza rispetto a quelli dei beni primari. Oggi paghiamo molto quello che è indispensabile, e relativamente poco il superfluo. Basta con il gioco delle tre carte. Servono chiarezza, coraggio e responsabilità. E capacità, naturalmente".


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