Politica

Bando multimilionario per la Cavarzerani: indignazione unanime

Da destra a sinistra passando per il centro. Tutta la politica regionale contro il nuovo bando destinato a fornire servizi a ben 550 migranti e a far diventare Udine la città con il più grande hub del Fvg. All'interno tutti i commenti negativi sulla vicenda. Fedriga: "Pronti a manifestazioni eclatanti"

Honsell chiede chiarimenti a Minniti: "Noi all'oscuro, Ministero incoerente"

Fedriga: "Pronti a manifestazioni eclatanti per fermare bando ex caserma Cavarzerani"

Pirone: "Se si è chiuso il centro di Gradisca lo si è chiuso per tutta la regione"

Riccardi: "Accoglienza vero e proprio business sulla pelle di migranti e italiani"

Cinzia Del Torre: "Gara per 22 milioni di Euro per attività che la città di Udine non ha chiesto e non vuole"

Federico Simeoni: "Udine ed il Friuli non debbano essere abbandonati al ruolo di Lampedusa del Nord"

Claudia Gallanda: "Gli ospiti dovrebbero contribuire in maniera fattiva al loro sostentamento"

Fontanini: “Con 22 milioni di euro si costruiscono 5 scuole”

Colautti: "Ci vuole maggiore onestà"

Serracchiani: "Chiarezza sui numeri di accoglienza a Udine"

Luca Minestrelli (CasaPound Udine): "Spese folli che si fanno beffe delle vere necessità dei cittadini"

Il commento di Massimiliano Fedriga, segretario della Lega in FVG:

 “Una vergogna! Non ci sono altre parole per commentare il silenzio della Serracchiani sull’assurdo bando da 22 mln lanciato dalla prefettura per l’accoglienza di richiedenti asilo all’interno delle ex caserme Friuli e Cavarzerani. Quest’ultima, secondo i progetti della prefettura, dovrebbe diventare  il principale hub della Regione. E’ inaccettabile che davanti ad un cambio di rotta così evidente del ministro Minniti,  Serracchiani e tutta la giunta regionale non proferiscano parola a difesa della sicurezza dei cittadini. Centinaia e centinaia di presunti profughi che da anni sono liberi di entrare e uscire dalla caserma e fare il bello e cattivo tempo. Non è un caso infatti che siano aumentati considerevolmente i casi di comportamenti violenti dentro e fuori la caserma, di spaccio, prostituzione e risse. A degrado si aggiunge degrado. La Lega è pronta a manifestare se non verrà interrotto l’iter di questo assurdo bando che altro non fa che chiedere soldi per peggiorare una situazione che rischia di esplodere in una bomba sociale”.  

Il commento di Federico Pirone, assessore alla Cultura del Comune di Udine:

"Udine è una città che ha sempre, nella sua storia, assicurato dignità e condizioni di civiltà alle persone, di qualsiasi condizione e di qualsiasi provenienza esse fossero; inoltre, ha sempre cercato di gestire i processi, anche quelli più complessi, con buon senso, senza demagogia e slogan facili, come è successo negli ultimi anni con l’intensificarsi del fenomeno dei richiedenti asilo. Ma Udine è anche una città che non tollera subire decisioni, soprattutto quelle che ledono la sua dignità, non risolvendo – peraltro – un problema complesso e gestibile per i numeri presenti sul territorio della nostra regione (quanti sono i comuni che non accolgono neanche un richiedente asilo o un profugo?). La notizia che la prefettura, tenendo all’oscuro l’amministrazione comunale, ha pubblicato un bando per attrezzare addirittura due centri (la caserma Cavarzerani e la caserma Friuli) come hub per i profughi è molto grave perché va sopra la testa di questa comunità e persegue la strategia sbagliata – per l’ennesima volta – di concentrare in pochi grossi centri gli sforzi dell’accoglienza non distribuendo le responsabilità e gli impatti su tutto il territorio regionale. E’ una soluzione contro il buon senso di questa città e fa bene il sindaco Honsell, come condiviso oggi da tutta la giunta, a chiedere un incontro urgente al ministro Minniti. Se si è chiuso il centro di Gradisca, lo si è chiuso per tutta la regione."

Il commento di Riccardi, consigliere regionale di Forza Italia

Riccardi, stigmatizzando lo stanziamento di 22 milioni di euro da parte della Prefettura per la fornitura di beni e servizi per il funzionamento delle ex caserme di Udine Cavarzerani e Friuli, punta il dito contro "un sistema di accoglienza che è diventato un vero e proprio business, in cui girano fiumi di denaro e che oggi è reso ancora più invitante dalla chiusura del centro Cara di Gradisca e dalla redistribuzione dei richiedenti asilo sul territorio. "Quello che è certo - prosegue in consigliere - è che Udine, con la complicità di Regione e Comune, potrebbe ricevere nuovi migranti. Ora la domanda è: c'è ancora qualcuno che ha il coraggio di sostenere che quello dell'accoglienza non è un vero e proprio business consumato sulla pelle sia dei disgraziati che arrivano e che sono costretti e rimanere nel nostro Paese contro al loro volontà sia delle comunità che si trovano a convivere con
situazioni al limite? Mi sembra che l'ovvia rincorsa ad accaparrarsi la montagna di denaro, che vede coinvolte addirittura cooperative pugliesi e siciliane, sia una risposta più che sufficiente. "Ma le vere domande - insiste Riccardi -, e questa volta non retoriche, sono altre: oltre a elargire a piene mani denaro pubblico agli imprenditori dell'accoglienza, che fine hanno fatto le promesse fatte ai quattro sindaci di capoluogo della Regione solo qualche settimana fa sulla creazione di una task force per i dublinanti e sul raddoppio delle commissioni? Perché il centro di Gorizia continua a essere un campo profughi meta di arrivi quotidiani e del trasferimento della Commissione a Trieste nemmeno l'ombra?  "La presidente Serracchiani e il suo Governo dovrebbero dimostrare meno attenzione, sia per quanto riguarda le cifre sia per i meccanismi di gestione, a chi dell'accoglienza ha fatto un ignobile business e più ai sindaci e alle comunità la cui volontà si trovano a rappresentare e che con queste situazioni spesso intollerabili convivono ogni giorno", conclude l'esponente di Forza Italia.

Il commento di Cinzia Del Torre, assessore del Comune di Udine:

"Sono sconcertata e contrariata e ormai mi fumano le orecchie e il telefono. È incredibile che l'Amministrazione Comunale debba conoscere dal giornale o da internet una scelta impattante come quella compiuta dalla Prefettura, in merito alla gestione di Cavarzerani e Friuli. In questi anni, con grande fatica e sempre meno fondi, mi sono occupata di una buona gestione del Bilancio comunale garantendo servizi e investimenti. Oggi scopro che la Prefettura ha bandito una gara per 22 milioni di Euro per attività che la città di Udine non ha chiesto e non vuole. Con simili fondi potremmo garantire ai nostri cittadini servizi ancora migliori, asfaltature e marciapiedi e tanto altro ancora di cui i cittadini hanno davvero bisogno."

Il commento di Federico Simeoni, consigliere della Provincia di Udine - Patrie Furlane:

Ci risiamo. Su Udine il Prefetto ha calato la mannaia di un bando per l' accoglienza, ormai permanente, di 550 sedicenti richiedenti asilo. Nonostante le recenti e ormai inutili rassicurazioni rilasciate dal ministro Minniti durante la sua comparsata a Trieste, si punterà a farci digerire questo boccone amaro dimostrandoci che Udine, fino ad oggi è riuscita a sopportare numeri ben superiori (fino 1.100 profughi) a cui ormai dovremmo essere assuefatti. Noi crediamo invece che ormai sia chiaro, non solo agli udinesi, che la città è al collasso e non può sopportare oltre un carico che rischia di fare esplodere le tensioni sociali che abbiamo visto ben evidenti pochi giorni fa a Grado. Spostare il problema da Gradisca a Udine, per rimpallarlo di nuovo a Gradisca o chissà dove, non lo risolve. 550 “asilanti” concentrati a Udine, rapportandoli ai 2,5 per ogni mille abitanti con cui il Viminale si era impegnato con l' Anci, dimostra nitidamente che il capoluogo del Friuli si prenderà il carico per tutta la regione e oltre (550 rifugiati x2,5x1000 = 1.350.000 abitanti).

A questo punto, aggiungendo a questi numeri quelli degli altri rifugiati “ufficiali” sparsi per il Friuli e quello degli altri in completa clandestinità, vorremmo capire quello che realmente ci troveremo a gestire in casa nostra. Ma il problema non si pone tanto sui numeri, quanto alla funzione, ripetiamo PERMANENTE, che si intende dare all' accoglienza rifugiati a cui si vuole destinare Udine. Se è vero che negli ultimi mesi il numero dei dublinanti udinesi era in continua riduzione, allora diventa evidente che col suo bando il Prefetto ci farà diventare un punto fisso per l' approdo dei rifugiati di tutta l' Italia. Cosa accadrà quando ci sposteranno i senza tetto da Gorizia a Udine? E nel non improbabile caso che dovesse riprendere vigore la rotta balcanica o i respingimenti dai paesi a nord delle Alpi?

Siamo anche molto preoccupati per quei 22 milioni che attireranno l' attenzione di chi trae reddito dal traffico umano gestendo i principali hub per rifugiati in giro per l' Italia spostando proprio qui i propri interessi e non solo quelli. Riteniamo che Udine ed il Friuli non debbano essere abbandonati al ruolo di Lampedusa del Nord. Troppo facile scaricare tutto qui, con la complicità di una classe politica che finora ha dimostrato tutto il suo lassismo e rassegnazione; temiamo che se non dovesse esserci un ravvedimento da parte di chi detiene i ruoli di responsabilità, quello che è accaduto a Grado sarà destinato a vedersi ancora parecchie volte in giro per la Regione. E' possibile che non si possa pensare di agire diversamente? Possibile che con una disponibilità di 22 milioni di euro non si possano trovare le risorse economiche per aumentare il numero delle commissioni di vigilanza, il loro personale e le loro dotazioni, in modo da sveltire le pratiche di accoglienza e rendere dignitoso un percorso di integrazione per chi ha davvero bisogno ed espellere invece con certezza e velocità chi arriva qui solo per approfittare del nostro welfare come un parassita? Sicuramente la situazione non si risolverà imponendo ai Comuni la presenza di nuovi disgraziati. Quando l'allora Sindaco di Tarvisio ci chiese di unirci alla contrarietà della sua comunità per la riconversione di due caserme a centri di accoglienza, gli rispondemmo che saremmo stati più lieti di accogliere una battaglia per l' abolizione dei prefetti, figure ormai superate dalla democrazia e dal tempo.

Il commento di Claudia Gallanda, consigliere del Comune di Udine - M5s:

"Soldi a pioggia. Vedere tutti questi soldi stanziati -da qualunque parte vengano restano comunque sempre soldi pubblici- mi fa subito pensare alla disparita' di trattamento tra quanto si da agli italiani in difficoltà, a volte costretti a frugare nell'immondizia per sopravvivere, e queste persone che, per quanto spesso vittime, sono servite di tutto punto. L' assurdità sta anche nel fatto che la prima cosa da fare sarebbe che gli stessi contribuissero almeno in maniera fattiva al loro sostentamento. Tempo fa si era scritto di un orto interno alla caserma Cavarzerani, e del fatto di offrirne i frutti agli udinesi. Ma non sarebbe forse opportuno che, analizzando il lotto 2, la produzione e la preparazione dei pasti avvenisse quanto più possibile all' interno, con turni per lo svolgimento delle attività, a rotazione tra gli utenti, anche per un valore civico ? Così come le pulizie interne alla struttura (lotto 3)? E, magari, gli abiti di cui al lotto 4 del bando, non potrebbero essere presi dai numerosissimi abiti raccolti dalla Caritas nei bidoni appositi, invece che comperati nuovi? Così come il servizio di taglio capelli e barbiere, competenza sicuramente di qualcuno di loro? Ricordo una mia mozione sulla mappatura delle competenze dei richiedenti asilo, fatta nel 2015, discussa nel 2016, propedeutica proprio a questo. Che poteva essere fatta praticamente quasi a costo zero. Bocciata sonoramente, con voti contrari, astensioni e uscite dall' aula, con il mio solo voto a favore. Qualcuno magari mi dirà che la legge prevede per i richiedenti asilo questo trattamento e nessun altro. Personalmente mi sentirei di rispondergli che si sono cambiate leggi alla velocità della luce, per motivi meno importanti e per cifre meno significative. E che si sarebbe già dovuto provvedere da tempo in tal senso, vista la situazione. Ricordo inoltre i progetti di inclusione regionale, a finalità  ludico-ricreativa-sportiva, per circa 100.000 euro. Soldi non ce ne sono, non si può  torchiare sempre gli stessi."

Il commento di Pietro Fontanini, presidente della Provincia di Udine

“E’ una cifra spropositata per una città come Udine - commenta il presidente-. Non riesco a capire, proprio in tempi in cui si parla di contenere l’arrivo di profughi in Italia, una spesa così ingente pari a 22 milioni di euro da sostenere a Udine per ospitare altri migranti. Con 22 milioni di euro si realizza la metà di un ospedale o 5 scuole, strutture a servizio di ben oltre i 550 migranti aggiuntivi per i quali verranno spesi questi soldi. Non rifiutiamo l'accoglienza ma la spesa già affrontata è importante. Siamo stanchi - conclude - di pagare cooperative che applicano tariffe che non rispondono a regole di mercato”.

Il commento di Colautti, consigliere regionale di Alternativa popolare:

“Sul tema dei migranti ci vuole maggiore onestà e meno dichiarazioni mirabolanti da campagna elettorale, che parlano alla pancia della gente ma non spiegano come sia possibile risolvere i problemi. Se il centrodestra fosse al governo, regionale o comunale, cosa potrebbe fare nella realtà per arginare un problema che è molto più complesso e difficile da gestire del semplice “Non li vogliamo”? Sarebbe meglio essere onesti e chiarire che l’accoglienza è un problema prima europeo e poi italiano, e regioni e comuni scontano solamente il risultato finale di una mancanza di strategia a livello globale. Quando si governa bisogna fare sintesi tra esigenze di Governo, dei Comuni, delle Prefetture e dei cittadini, ed è per questo che recentemente tre sindaci di centrodestra della nostra regione, Di Piazza Ziberna e Ciriani, insieme a Honsell, hanno firmato l’accordo con Minniti”. 

Il commento di Debora Serracchiani, presidente della Regione Fvg:

La presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, ha espresso in una lettera al ministro dell'Interno Marco Minniti la sua "preoccupazione per il paventato aumento dei rifugiati nelle strutture di Udine" e ha chiesto di "chiarire i limiti previsti per l'accoglienza nelle caserme Cavarzerani e Friuli, e di ragguagliare sull'apertura di una seconda commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale". Riferendo del nuovo bando per la gestione dell'accoglienza nelle caserme Caverzerani e Friuli di Udine, pubblicato dalla Prefettura di Udine, la presidente ha osservato che esso è divenuto pubblico "senza un preventivo confronto con l'Amministrazione locale" e che "per il paventato aumento dei rifugiati nelle strutture di Udine, ha creato preoccupazione, sconcerto e contrarietà anche in chi ha concretamente collaborato nella difficile opera di questi anni. Inoltre la mancata esauriente comunicazione ha favorito l'improprio collegamento del bando, obbligatorio per legge, con la chiusura del Cara di Gradisca, e ha aperto le porte a illazioni sull'importo, che non risulta superiore a quanto già erogato con affidamento diretto". 

"Come abbiamo condiviso nel corso della Tua visita a Trieste - ha scritto Serracchiani a Minniti - Ti chiedo di favorire ogni atto che vada nella direzione di superare in maniera risolutiva la logica dei grandi assembramenti, tenendo conto del fatto che la città di Udine non può subire oltre l'indifferenza di quei Comuni che vengono meno ai doveri di solidarietà fra municipi".  "Alcune amministrazioni comunali, e segnatamente Udine, hanno sopportato un peso nettamente superiore alla media, arrivando ad ospitare contemporaneamente oltre un migliaio di persone proprio in quei grandi assembramenti che - ha concluso - l'accoglienza diffusa si propone di superare".

Il commento di Luca Minestrelli, portavoce di CasaPound Udine:

"Ciò che ancora di più lascia sconcertati è la cifra di 22 milioni relativa all'appalto per garantire i servizi all'ingente numero di profughi". A dichiararlo in una nota è Luca Minestrelli, portavoce di CasaPound Udine.  "È assurdo - prosegue Minestrelli - che una cifra del genere venga elargita per sostenere le necessità di centinaia di pseudo-rifugiati, a discapito dei moltissimi cittadini che necessitano di sostegno economico e alimentare. CasaPound Udine manifesta il suo forte dissenso nei confronti di chi elargisce milioni di euro per sostenere le spese di sedicenti profughi, mentre vengono penalizzati i cittadini italiani bisognosi".

"Nel corso dell'anno - continua la nota - la Regione Fvg, con il suo assessore Torrenti, ha elargito più volte centinaia di migliaia di euro a favore di iniziative per l'integrazione, non ultima la spesa di quasi centomila euro per attività sportive per i giovani immigrati. Queste sono spese folli che si fanno beffe delle vere necessità dei cittadini che hanno perso il lavoro e che si ritrovano a dover arrancare per arrivare a coprire le ingenti spese per la sopravvivenza".  "CasaPound Italia - conclude Minestrelli - sarà sempre dalla parte degli italiani , come dimostra ogni giorno con azioni a favore dei propri connazionali".


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