Politica

Serracchiani: «Noi partito del fare». Poi attacca l'ex candidato Tondo

"Le cose fatte per il nostro territorio": incontro pubblico ieri pomeriggio per il resoconto del Partito Democratico del Fvg dopo 4 anni di governo della Regione. Chiude la serata la presidente della Regione Fvg che difende le sue riforme, portate avanti nonostante la loro impopolarità

Ieri all'hotel Astoria di Udine si è tenuto il primo incontro pubblico organizzato dal Gruppo Consigliare del Pd regionale su quanto fatto in questi 4 anni di governo in regione. All'affollato appuntamento (4 le file di sedie aggiunte), oltre alla presidente Debora Serracchiani, hanno parteciperanno anche assessori ed esponenti del Partito Democratico Fvg. A fine serata il clou del "resoconto" con l'intervista del direttore del Messaggero Veneto, Omar Monestier, alla governatrice. 

Durante l'intervista si è parlato sopratutto delle principali riforme effettuate in questi 4 anni di governo, dalla riforma sanitaria, alle Unioni territoriali, introdotte con la riforma degli ‎Enti locali in Friuli Venezia Giulia, all'abolizione delle Province. Tutte proposte impopolari e realizzate - ha ribadito la presidente - a discapito dei sondaggi e del consenso. Promesse che erano state messe a programma in campagna elettorale sia dal Partito Democratico che dall'allora candidato uscente Renzo Tondo, battuto - ha sottolineato più volte Serracchiani- per solo una manciata di voti. «Nel 2013 abbiamo vinto per 1951 voti nonostante la regione sia culturalmente di centro destra e che a Roma non soffiasse il vento nel verso giusto - ha ricordato-. Avesse vinto Tondo, voglio vedere se in questi 4 anni avrebbe portato avanti tutti i punti del suo programma, ovvero superamento delle Province, aggregazioni dei comuni e riforma della Sanità. Io penso che gli sarebbe interessato più mantenere lo stato di fatto per difendere rendite, privilegi e posizioni». 

Ricordando poi il caso dei 6 "furbetti del cartellino", i dipendenti in servizio nella sede della Regione di Gorizia sospesi perchè usciti a fare shopping o altro in orario di lavoro, Serracchiani ha ribadito alla platea le parole espresse ieri dal suo ex rivale alle urne (qui la dichiarazione esatta). «Tondo, il già presidente della Regione, ha affermato che è un fatto grave, che va condannato ma che la colpa di quello che è successo va ricondotto alle nuove unioni territoriali. Come possiamo confrontarci con quella opposizione? E' impossibile». Poi ha ricordato che l'introduzione di queste Unioni «è stata una scelta politica e l'opposizione per contrastarla e' ricorsa alla magistratura. Ma non ha fatto nessuna proposta alternativa: nessuno sa cosa farebbero se governassero loro». 

Per quanto riguarda una sua eventuale ricandidatura alle prossime elezioni regionali, Serracchiani non si è sbilanciata ma ha fatto intendere che il partito ha altri validi candidati e che il nome ufficiale verrà comunicato solo dopo la stesura delle riforme da effettuare nei prossimi 5 anni: «Il pd ha diverse frecce al suo arco, una o più sono in questa sala. Dobbiamo prima dire con chiarezza quale idea abbiamo della Regione e avere l'ambizione di affermare che siamo pronti a governare ancora la regione con un programma elettoale chiaro che deve essere scritto prima del candidato».

Le dichiarazioni della presidente del Fvg

Tondo, assenteismo, malcostume alimentato dal caos Uti

"Punire chi sbaglia, ma il pesce puzza sempre dalla testa". Così Renzo Tondo, presidente del gruppo di Autonomia Responsabile in Consiglio regionale, sulla vicenda dei "furbetti del cartellino" di Gorizia. 

"Mettiamo in chiaro le cose - continua Tondo - : non entro nel merito della vicenda, della sospensione e delle ipotesi di reato. Aggiungo che certi comportamenti non sono accettabili, soprattutto in un momento in cui un posto di lavoro deve essere onorato con impegno e professionalità. Ma credo sia doveroso fare una riflessione ad ampio respiro: la riforma degli enti locali ha paralizzato l'azione amministrativa dei Comuni e generato solo confusione e disorientamento nelle istituzioni. Veti, vincoli ed equivoci stanno mettendo in enorme difficoltà molti servizi sia a livello comunale che regionale".

"L'assorbimento delle competenze provinciali, per esempio, continua a costituire un problema molto serio. Molto spesso, dirigenti, funzionari e dipendenti non sono messi nelle condizioni di lavorare". Tondo chiude: "Pugno di ferro con i furbetti del cartellino. Severità nei confronti di chi non rispetta il proprio contratto. Ma anche tolleranza zero verso questa giunta regionale, che in quattro anni ha fatto danni incalcolabili". 


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