Politica

Il tema della sicurezza a Udine nei programmi elettorali dei quattro candidati sindaco

Ecco come viene trattato il tema "Sicurezza" nei quattro programmi elettorali di Pietro Fontanini, Alberto Felice De Toni, Stefano Salmè, Ivano Marchiol depositati in Comune in vista delle elezioni del 2 e 3 aprile

Immagine d'archivio

In vista delle elezioni comunali del 2 e 3 aprile a Udine, vi proponiamo le proposte dei quattro candidati sindaco su alcune tematiche specifiche, rigorosamente in base a quanto dicono i loro programmi elettorali trascritti parola per parola così come sono stati depositati in Comune. Partiamo dal tema sicurezza che, nel 2018, è stato al centro della campagna elettorale dell'attuale primo cittadino Pietro Fontanini. L'ordine rispetta quello di estrazione previsto per la scheda elettorale: Pietro Fontanini, Alberto Felice De Toni, Stefano Salmè, Ivano Marchiol.

Pietro Fontanini

Sostenuto dalle liste di Identità civica, Lega, Fontanini sindaco, Unione di centro, Fratelli d'Italia e Forza Italia.

Proseguiremo con l’attività del Nucleo cinofilo antidroga, da noi istituito sia nel quartiere delle Magnolie sia presso le scuole ed i parchi, per combattere, insieme alle Forze di polizia statali, lo spaccio di sostanze stupefacenti. Dopo aver quasi triplicato il sistema di videosorveglianza, aumenteremo ulteriormente il numero di telecamere in città, concentrandoci in particolare nei quartieri che ne sono ancora privi o che ne sono dotati in numero non ancora sufficiente: particolare attenzione verrà data, grazie a fondi regionali, anche ai luoghi in cui insistono scuole ed aree verdi. Si proseguirà con le assunzioni di nuovo personale, sia per sostituire i dipendenti che andranno in pensione sia per implementare il numero di agenti al fine di raggiungere il rapporto di un operatore ogni mille abitanti. Verrà mantenuto e potenziato, coprendo anche le ore notturne, il presidio di Polizia locale di via Leopardi, al fine di garantire un servizio ed una presenza migliore ai residenti del quartiere delle Magnolie. Verranno ulteriormente potenziati i controlli interforze, ossia quelle attività di controllo del territorio svolti congiuntamente da tutte le forze di polizia, sotto la guida della Questura, per garantire una maggiore presenza ed una maggior percezione di sicurezza da parte della cittadinanza. Verranno ulteriormente rafforzati i controlli e la presenza della Forze di polizia, a partire da Borgo Stazione. Si continuerà con l’azione di prevenzione alle situazioni di degrado urbano. Pulizia, illuminazione, presidio delle aree pubbliche, contrasto ad ogni forma di illegalità soprattutto nelle periferie devono essere azioni continuative anche in risposta alle segnalazioni dei cittadini. Verrà inoltre mantenuto un dialogo costruttivo con i comitati di quartiere e i rappresentanti dei consigli di quartieri. Il ripristino di un adeguato livello di sicurezza – elemento di fondamentale importanza per la vivibilità della città – è stato e continua a essere uno dei nostri obiettivi primari e, al di là delle attività di contrasto di ogni forma di irregolarità, è opportuno tenere sempre presente il diritto-dovere fondamentale di tutelare primariamente i propri concittadini. In questi ultimi anni, il sindaco si è fatto promotore di iniziative collegiali anche e soprattutto in sinergia e collaborazione con tutte le altre istituzioni competenti, ad esempio, la Prefettura e ogni Forza di polizia, in primis la Polizia locale, che l’amministrazione Fontanini ha rapidamente riportato sotto il controllo dell’amministrazione comunale. Non si dimentichi infatti che nel 2016 Udine era stata l’unica città capoluogo del Fvg a subire il trasferimento della propria Polizia locale, del Comando e di tutto il personale, all’Uti. Il coordinamento tra tutte le forze di polizia ci permetterà ancora di identificare i responsabili di atti criminali e di violazioni alle normative vigenti. In questi ultimi casi il questore potrà infliggere l’allontanamento dalla città per un periodo superiore ai sei mesi attraverso il Daspo urbano (istituto inserito nel regolamento di polizia urbana dalla prima giunta Fontanini), al fine di allontanare dalla città soggetti che si comportano in violazione delle normative. Uno strumento di cui il sindaco continuerà ad avvalersi in coordinamento con la polizia locale perché si è dimostrato un efficace metodo di contrasto alla criminalità è rappresentato dalle guardie giurate, che grazie a finanziamenti regionali siamo riusciti a mettere sulle strade della città. Verrà mantenuto questo servizio di controllo sul territorio anche per garantire la sicurezza nel corso dei grandi eventi che si svolgono in città. Proseguiremo con l’attività del nucleo cinofilo, istituito per volontà dell’amministrazione Fontanini sia nel Quartiere delle Magnolie sia presso le scuole ed i parchi, per combattere, insieme alle Forze di polizia statali, lo spaccio di sostanze stupefacenti. 

Alberto Felice De Toni

Sostenuto dalle liste di Alleanza Verdi e Sinistra, Azione Italia Viva Renew Europe, De Toni sindaco e Pd.

Vivere bene significa sentirsi a proprio agio nel proprio quartiere e negli spazi cittadini, nel rispetto reciproco della libertà di vivere pacificamente e serenamente la città. Dobbiamo immaginare la questione sicurezza urbana, come un contenitore complesso contenente molte dimensioni di natura diversa, che vanno dal degrado fisico dell’ambiente, al costruito dei quartieri, dalle condizioni di coabitazione, all’incontro tra gruppi etnici o generazionali diversi, dalla presenza di microcriminalità di strada, alla diffusione di comportamenti antisociali. Come hanno scritto le associazioni operanti nel quartiere di Borgo stazione “Una città sicura non è una città blindata, ma una città vissuta”.
Interventi strutturali di prevenzione/supporto sociale:
Recupero delle aree urbane degradate: verifica di assenza o carenza di illuminazione; manutenzione degli spazi urbani, strade e marciapiedi; manutenzione dell’arredo urbano; lotta agli atti vandalici: scritte sui muri, rifiuti, veicoli e cicli abbandonati, discariche abusive. Potenziare l’illuminazione degli spazi pubblici, nelle vie soprattutto le più isolate, nei parchi, in prossimità degli attraversamenti. Censimento di edifici abbandonati e incustoditi. Educazione alla legalità ed alla cura del bene pubblico nelle scuole di tutti i gradi attuando una prevenzione di illegalità tra le/i giovani. Lotta alla ludopatia attraverso un piano di prevenzione e un regolamento comunale molto restrittivo. Interventi con azioni di controllo e deterrenza attraverso:
• Creazione di un osservatorio permanente su prevenzione e sicurezza.
• Controllo dei comportamenti incivili, quali il danneggiamento al patrimonio pubblico e privato o che ne impediscono la fruibilità e determinano lo scadimento della qualità urbana, l’incuria, il degrado e l’occupazione abusiva di
immobili.
• Creazione di una banca dati condivisa per rendere ancora più efficace la reattività agli eventi illegali e criminali.
• Sorveglianza elettronica dei luoghi a rischio attraverso un piano di interventi concordato tra Comune, Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri.
• Migliorare l’offerta abitativa attraverso il recupero e la riqualificazione degli edifici presenti sul territorio comunale.
Interventi locali di tipo situazionale di fronte alle richieste di tutela della cittadinanza
Sorveglianza davanti alle scuole (lotta al bullismo, allo spaccio e all’uso di sostanze stupefacenti). Tutela di fasce di popolazione più esposte (situazioni di difficoltà, violenza famigliare, persone anziane sole, bullismo, discriminazioni). Attivazione di progetti di sicurezza partecipata – come proposto dalle Associazioni attive in Borgo stazione – che consentano di dar vita a volontari per la sicurezza, gruppi di vicinato o di cittadinanza attiva.
Tutela della sicurezza stradale e, sempre nell’ottica della prevenzione, istituzione di postazioni con etilometro gratuito a cui sottoporsi volontariamente per sensibilizzare a non mettersi alla guida in stato di ebbrezza.
L’immigrazione
Udine si ritrova al crocevia della rotta balcanica nell’accoglienza di persone in fuga da guerre, da situazioni di grave povertà, cambiamenti climatici e da forti rischi per l’incolumità propria e dei propri famigliari. Le politiche d’inclusione e convivenza vanno considerate parte integrante della crescita e sviluppo della nostra città, garantendo diritti a chi non ne ha, promuovendo la cultura dell’accoglienza, dell’inclusione e del rispetto reciproco
come fattori atti a produrre coesione sociale.
• Adesione al SAI, il Sistema nazionale di Accoglienza e Integrazione, che prevede modalità di accoglienza diffusa delle persone richiedenti asilo, al fine di favorire il loro progressivo inserimento nelle comunità territoriali.
• Costituire la delega “Diversità e integrazione” con risorse da spendere nei quartieri più problematici con progetti specifici: per il lavoro giovanile; progetti educativi; istruzione e insegnamento della lingua italiana; risorse per
attività e società sportive.
• Investimenti nella scuola: aumento delle ore di insegnamento per far favorire l’integrazione; incontri tra genitori ed insegnanti favorendo l’integrazione delle famiglie tramite i loro figli; coinvolgimento delle cittadine e dei cittadini
nell’insegnamento della lingua italiana ai genitori.
• Garantire l’opportunità di apprendimento della lingua italiana e operare per costruire la possibilità di una vita autonoma per quanto riguarda il lavoro e l’abitazione.
• Assumersi, nella accoglienza di minori non accompagnati – in collaborazione con le cooperative e le associazioni che gestiscono i Centri – la responsabilità di costruire progetti di futuro.
• Promuovere il modello dell’accoglienza diffusa per l’inserimento delle persone migranti in condizioni abitative dignitose, con i vantaggi a livello psicologico e relazionale che ne conseguono, per il raggiungimento dell’autonomia
e dell’inclusione sociale, limitando l’impatto sociale sui quartieri ed evitando nel contempo concentrazioni che aumentano il rischio del disagio, di condizioni di vita poco dignitose e difficilmente gestibili dall’amministrazione
delle strutture.
• Interventi che incentivino le attività commerciali e culturali di diverso respiro nei quartieri a rischio di degrado e che aumentino la presenza delle istituzioni in loco.
• Individuare un sito permanente per il ricovero notturno di chi arriva in città (soprattutto, ma non solo, per i mesi invernali) e destinare locali ed edifici alle associazioni che si facciano carico di progetti di integrazione interculturale
e di progetti didattici.

Stefano Salmè

Sostenuto dalla civica Liberi elettori - Io amo Udine.

Riqualificazione delle zone degradate
Eliminazione di quelle porzioni di territorio sottratte alla vigilanza pubblica o privata, quali edifici abbandonati e aree industriali. Una particolare valutazione deve essere effettuata per la caserma Cavarzerani di via Cividale che attualmente ospita numerosi cittadini stranieri che hanno assunto lo status di profughi o ne hanno fatto richiesta e che, a quanto pare, non sono riusciti a trovare un’integrazione nel tessuto sociale. Le statistiche e gli studi effettuati a livello nazionale e regionale hanno fornito dati che di fatto riducono spesso e volentieri a cittadini stranieri accolti per emergenze umanitarie, gli episodi di spaccio di sostanze stupefacenti in ampie aree della città con un rapido coinvolgimento di fette del territorio e la creazione di bande, anche composte da minorenni, dedite al crimine. L’interazione con l’Ente di gestione dei minori colpevoli di reato potrà fornire un chiaro quadro della problematica minorile sul territorio con rapide iniziative e soluzioni. La riqualificazione di altre aree demaniali non più adibilte a scopi residenziali per appartenenti alle Forze dell'ordine potrebbe riqualificatre intere aree o evitare il loro degrado. 
Contrasto alla criminalità
Considerando che molte delle persone dedite al crimine non risultano residenti sul territorio comunale e all’occorrenza sono scarsamente reperibili, appare necessario un capillare monitoraggio delle abitazioni in locazione al fine di contrastare il fenomeno sempre più diffuso di dimore abusive. L’istituzione o il potenziamento di una rete di verifica dell’occupazione regolare delle abitazioni in locazione mediante gli uffici tecnici di edilizia pubblica e privata potrebbe permettere la raccolta da parte della polizia locale di quegli elementi utili e necessari all’assunzione di provvedimenti di allontanamento e divieto facilmente raggiungibili in una azione sinergica con le altre forze di polizia e l’Azienda sanitaria. 
Attenzione alla vittima
Il corretto ascolto della vittima e la corretta redazione della denuncia alle autorità permetterebbe una migliore sinergia delle varie attività finalizzate alla repressione del reato e di conseguenza alla dissuasione e diffusione delle illecite condotte, aumentando quella percezione di ordine e legalità, nonché di fiducia, verso le istituzioni e il contestuale affidamento per l’ottenimento delle giustizia. L’amministrazione comunale potrebbe sostenere la stipula di un’assicurazione specifica per alcuni dei reati contro il patrimonio e contro la persona, assicurando il risarcimento di parte del danno patito e l’assistenza legale per le vittime di reato. 
Punti di incontro
Sensibilizzare la cittadinanza anche attraverso la divulgazione dei dati di maggior interesse e coinvolgerla in attività di volontariato è condizione necessaria per ricostruire la fiducia nelle istituzioni e, specificatamente, nelle Forze di polizia. Tali attività devono essere direttamente svolte nelle sedi più vicine alla cittadinanza e all’interno delle scuole, con percorsi dedicati e dimostrazioni e frequentazioni degli uffici di polizia locale. La divulgazione del concetto di prevenzione anche per quanto riguarda le materie di sicurezza nel mondo del lavoro, possono determinare un miglioramento delle condizioni per un territorio responsabile e più sicuro. 
Cultura della legalità
Si basa sull’educazione civica e sulla conoscenza e il conseguente rispetto delle leggi e dell’altrui persona. Attraverso questo percorso facile sarà il raggiungimento della sicurezza della collettività.
Misure antidegrado utilizzando risorse umane
Ripristino di aree degradate attraverso piccole opere infrastrutturali grazie al coinvolgimento dei lavoratori socialmente utili, allo scopo di rendere l'area più decorosa e creare una conseguente percezione di essa come meno pericolosa.

Ivano Marchiol

Sostenuto da Udine città futura, Movimento 5 stelle e Spazio Udine.

Spazio alla prevenzione e alla sicurezza
La prevenzione è alla base della sicurezza e del buon funzionamento di una comunità. Offrire strumenti di prevenzione è l’unico modo per costruire comunità consapevoli e forti ed è per noi un obiettivo primario. In questi anni, il mancato ascolto di cittadine e cittadini si è accompagnato ad azioni escludenti che hanno spostato i problemi invece di risolverli, evitando che il Comune facesse appieno la sua parte. Il Comune deve farsi promotore di politiche attive di coesione, controllo sociale e di prevenzione, soprattutto nei quartieri in questo momento maggiormente coinvolti in azioni di controllo da parte delle Forze dell'ordine. Per questo ci proponiamo:
- creazione e attivazione di un “Protocollo Udine” a partire dal maggior coinvolgimento tra gli assessorati di competenza, i principali portatori di interesse e con gli Enti del Terzo Settore al fine di costruire un programma di interventi focalizzati in specifici ambiti di azione quali: Politiche abitative, Sicurezza e coesione sociale, Politiche per il sostegno al commercio, programmazione eventi pubblici, gestione dell’illuminazione pubblica, modifica della mobilità e degli spazi fronte scuole, per quanto di competenza, salute e incidenti sul lavoro;
- avviare una cabina di regia permanente composta dal Comune, rappresentante delle Forze dell'ordine delegati degli Enti del Terzo Settore, delegati delle realtà produttive e degli Istituti Comprensivi per attivare immediatamente iniziative di: modifica della mobilità e degli spazi fronte scuole per restituire spazio alle persone e a momenti di aggregazione sociale. Lavorare a tali programmi con il coinvolgimento di scuole, centri di aggregazione e associazioni per ricostruire la dimensione sociale dei luoghi.


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