Segnalazioni

«Friulani subito all'opera dopo il maltempo»

La lettera di Ferruccio Martinis dopo i fatti dello scorso giovedì.

«Il Friuli-Venezia Giulia è una regione splendida, piena di cose da raccontare,terra di un popolo che non si inginocchia, dove spesso il rosario è uno scioglilingua, terra di molte culture e svariate lingue, ma di fronte alla necessità la lingua è una sola: l'altruismo. Ci hanno dato dei beoni, dei bestemmiatori e possiamo pure incassare con eleganza, ma noi non ci siamo mai dimenticati di nessuno, sempre in prima fila con le mani tese ad aiutare. Ieri la natura ha scatenato l' inferno anche su di noi, ha infierito nuovamente senza pietà cercando di metterci in ginocchio. Alberi sradicati, tende divelte, auto ribaltate, vigneti che sono il nostro fiore all' occhiello e che fanno "campare" tante famiglie distrutti. Appena la furia del temporale sì è placata, solo un rumore ha avuto la meglio: quello delle motoseghe. Ebbene si! Questa piccola regione che pochi tengono in considerazione si è subito rimboccata le maniche, non ha pianto, non si è strappata i capelli urlando in mezza strada sperando che qualcun altro lavorasse. La gente era in strada a lavorare! Credo che quasi ogni abitazione sia dotata di motosega, carriole ed in alcune aree anche di gruppi elettrogeni. Siamo musoni, strani a volte duri ed oggi sicuramente gli angeli si sono tappati​ le orecchie più volte, ma siamo speciali. Niente strilli inutili​ ma tanto, tanto lavoro. Con i piagnistei non si mangia, non si scava, non si aiuta. Per rialzarsi ci vuole una volontà di ferro e tanto orgoglio e noi credetemi ce l'abbiamo. Abbiamo la scorza dura e quando vogliamo piangere lo facciamo in silenzio senza far pesare nulla a nessuno. Sicuramente non siamo gente facile ma orgogliosamente del Friuli-Venezia Giulia. Signori giornalisti ricordatevi che anche noi siamo italiani».


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