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Dinamiche Liquide - Il Fiume Tagliamento (primo video promo)

Il fiume nel suo flusso parla di vita, di libertà, di movimento, di correnti, di fluire incessante, ma anche di rallentamenti, di stagnazione e di secche. Ci ricorda che non possiamo salire oltre la nostra personale fonte; tutti i fiumi scorrono verso valle, gettandosi infine nei mari, nei laghi o convergono in una inestricabile confluenza con altre acque, con altre vite. I fiumi trasportano le cose sia in senso letterale sia in senso metaforico. Possono prosciugarsi e sparire, lasciare il gretto vuoto, segni di cambiamenti nel loro corso o nelle stagioni, nella natura che vive il suo tempo. Il linguaggio è un fiume di parole…un fiume di poesia e musica che trasporta la testa di Orfeo; i fiumi sono placidi, impetuosi, scorrono, sono scintillanti, sgorgano, sono rapidi, calmi, lenti, lucenti, tutto ciò che lì vive gli conferisce un attributo peculiare e personale. Sono queste le parole che ci hanno spinto a ricercare ciò che è un fiume e ciò che rappresenta. Ognuno di noi lo ha vissuto a suo modo, ma tutti quanti ne siamo affascinati. Visto dal satellite si può ammirare il suo corso sinuoso con le sue acque limpide e chiare circondato da un ampio letto di ghiaia che disegna un vero e proprio corridoio per le specie in migrazione, è considerato uno degli ultimi fiumi selvaggi in Europa a scorre ancora liberamente; il Tagliamento. Abbiamo deciso di dedicargli del tempo per conoscerlo meglio, ognuno con le sue competenze, molto entusiasmo ma soprattutto tanta curiosità. Un percorso condiviso di suoni e immagini, seguendo il suo scorrere verso valle e la curiosità di ciò che avremo scoperto dal suo flusso libero e da ciò che noi invece ne avremmo recepito. Abbiamo pensato di registrare i suoni del fiume e di ciò che lo circonda, ascoltandolo nelle sue molteplici sonorità, di filmarlo in tanti modi diversi e con tempi diversi, di avere pazienza, di osservarlo e ascoltarlo in un modo più intimo, nel suo essere parte della natura che vive nel tempo… un fiume di poesia e musica. “… non ci si bagna due volte nello stesso fiume perché già l’essere umano, nel profondo, ha il destino dell’acqua che scorre…ogni goccia è nuova troverà una nuova via, e dovrà lottare contro un ostacolo che ieri non c’era…ogni goccia nasce per staccarsi e per rinunciare alla sua sfericità, per diventare altro, esule dalla terra verso il mare” Il nostro progetto prende spunto da queste ultime parole, con la consapevolezza che un “viaggio” alla ricerca del suono e dell’immagine sarà sempre diverso poiché “non ci si bagna mai due volte nello stesso fiume”. Vorremmo potere dare questa visione del Tagliamento, quella dell’acqua, dei sassi (i ciottoli), i legni (quelli levigati dall’acqua del fiume) e il tempo. Il Tagliamento compone e suona una musica sempre nuova, l’acqua ha diversi suoni che diventano moltissimi toni musicali, sono chiacchierini oppure gorgogliano ma sono anche scroscianti (…sciacqua, sciaborda, scroscia, schiocca, schianta, romba, ride, canta, accorda, discorda, tutte accoglie e fonde le dissonanze acute nelle sue volute profonde, libera e bella, numerosa e folle, possente e molle, creatura viva che gode del suo mistero fugace… D’Annunzio). Il letto del fiume è composto dai sassi o meglio dai ciottoli a cui e dedicato un bellissimo manuale di Federico Sgobino, “Guida al riconoscimento dei Ciottoli del Tagliamento” pubblicato dall’Ecomuseo delle Acque del Gemonese. “…percorrendo il greto non si può non rimanere incantato dalle varietà e soprattutto dai vivaci colori dei ciottoli. Un mosaico cangiante, un tappeto persiano di raffinata complessità e bellezza …ognuno di questi frammenti rocciosi trasportati dal fiume racchiude in sé una pagina del grande libro della storia geologica della nostra regione” (I fiumi trasportano le cose sia in senso letterale sia in senso metaforico). I legni levigati dall’acqua, che ogni paese e zona del Friuli chiama in modo diverso, come lo racconta Cristina Noacco nel suo libro “I segreti del Tagliamento”. A San Michele si chiamano “radiats” mentre ad Arzene “sclausons”, a San Daniele “sclavots” e verso Venzone “clots” mentre in Carnia “cladops”. Una ricchezza di vocaboli, significati e tradizioni che solo il Tagliamento può concedere lungo il millenario tempo incantato del suo scorrere, ricco di storie e di storia. Stefano Andreutti (Email: s.andreutti@libero.it) Marco Cozzutti Facebook: Dinamiche Liquide "Tagliamento" @dinamicheliquide · Artista


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