Segnalazioni

Lettera di ringraziamento a tutto il personale sanitario

Al personale del pronto soccorso ospedale di Palmanova e a tutto il personale sanitario. È da qualche giorno che sono a casa ammalata: ho il Covid.

Sabato 11 novembre accuso un piccolo dolore tra le scapole, il medico per scrupolo mi invia in pronto soccorso per accertamenti. Mi faccio portare al pronto soccorso dell’ospedale di Palmanova: non sento gli odori e neppure i sapori, ma sento da subito nelle persone che mi accolgono l’orgoglio di appartenere a questa “comunità di soldati“, vestiti di bianco che con abnegazione svolgono ormai da due lunghissimi anni questa spaventosa guerra. e sono proprio quei gesti veloci, essenziali, professionali, svolti nel quotidiano che mi hanno accolta…

Eh sì, perché dopo di me c’è un paziente poi un altro ed un altro ancora … tempo da perdere non ce n’è, mentre gli occhiali si appannano e si cambiano i guanti per un nuovo prelievo. esercito bianco che svolge azioni “ordinarie”, ma contraddistinte da amore straordinario, dedizione, professionalità, palpabili, innegabili, impagabili! Ho il covid e così bardati non ho potuto vedere il vostro volto, ma ho potuto vedere davvero il vostro gran cuore … quello sì!

Ebbene, grazie dottoressa Irene, erano le due di pomeriggio di sabato e forse lei non aveva neanche pranzato. Si è preoccupata del freddo che potevo percepire per il gel mentre scrupolosamente eseguiva l’ecografia al cuore e sorridendo mi rassicurava, dicendomi che il mio cuore batteva forte. e grazie infermiera Marzia, la visiera portava il tuo nome bello grande inciso con pennarello nero indelebile: frenetica nell’organizzare l’arrivo di nuovi pazienti, perché’ con me non potevano stare. “Barbara, ora ho bisogno di farti un ulteriore prelievo arterioso, un pochino più doloroso”. con sicurezza ha preso il mio polso, un bel respiro … fatto! Mi ha coperta e mi ha rassicurata, passando rapidamente al nonnetto che ripetutamente la chiamava. ecco qui, solo un piccolo scorcio di quel quotidiano sommerso che ho ammirato e toccato con mano: il famoso iceberg, in cui tutto è sotto l’acqua, nessuno lo sa, nessuno lo vede, ma so certamente di esprimere il sentito della maggioranza di noi cittadini, orgogliosi del nostro inestimabile personale sanitario. Unica arma, a mia, a nostra disposizione per sostenere queste straordinarie persone è la gratitudine, gridata forte e chiara. quindi, grazie di cuore, lo stesso cuore che ieri, per la paura, batteva forte forte!

Udine, dicembre 2021 la maestra Barbara Macor


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