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Non è più tempo di "futbol" a Udine: addio don Julio, arriva Davide Nicola

Il tecnico di Salamanca paga il terzultimo posto in classifica e la difficoltà di trovare un'identità definita

Julio Velazquez

Adios Velazquez, benvenuto (forse) a Nicola. Come troppo spesso accade negli ultimi anni Udine diventa terra di allenatori che cambiano. Una sorta di “Ritorno al futuro” visto che all’inizio della sua gestione, 20 e più anni fa, paron Pozzo veniva considerato un mangia tecnici. La dirigenza bianconera abbandona il progetto legato allo spagnolo, che almeno ha avuto il merito di far capire agli approssimativi che il “tiki taka” non è l’unica idea pallonara che si propone nella penisola iberica.

I più e i meno

Velázquez, pur riconoscendone le criticità, merita la stima della piazza. Ha provato a proporre qualcosa, modificato e sperimentato. In certi frangenti non ha osato abbastanza. Si era pure adattato bene alla nostra mediocrità comunicativa. Dalle prime conferenze stampa alle ultime l’italianizzazione — con le lagne sul calendario e le risposte parlando di nulla — è stata completata, almeno dal punto di vista della dialettica. Resterà il rammarico di non averlo visto giocare con una punta prolifica, visto che il Lasagna di quest’anno è tutto tranne che quello. 

Il nuovo

Dopo il tempo guadagnato ieri sera da Pradè alla trasmissione tv Udinese Tonight oggi potrebbe essere tempo di annunci, con la "rivelazione" dell'arrivo dell'ex Crotone. Appassionato di ciclismo (festeggiò la salvezza pitagorica con un lungo viaggio sulla due ruote), un figlio perso in maniera prematura, spessore che in pochi palesano: di storie di vita ne ha da raccontare di certo, ma a Udine pretendono storie di campo. A lui il compito di crearle, con un finale adeguato alle aspettative.
 


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